L'auto cinese trova casa in Emilia-Romagna
17/03/2021
I colossi Faw e Silk EV stanno per avviare una produzione di auto elettriche e plug-in nella Motor Valley, per un investimento totale di oltre 1 miliardo di Euro. La Motor Valley è un distretto industriale unico al mondo, forte di 16.500 aziende e oltre 90mila addetti, con 16 miliardi di fatturato annuo e un export di 7 miliardi. Con molta probabilità sarà l’Emilia il cuore pulsante della progettazione, ingegnerizzazione e produzione degli ultimi modelli a zero emissioni e PHEV di alta gamma, rendendo quindi l’Italia il primo polo dell’auto cinese al di fuori dei confini nazionali. Dopo Changchun, dove si trova il quartier generale Faw, sarà quindi l’Emilia-Romagna a ospitare il più grande impianto produttivo su larga scala della nuova gamma full electric e plug-in che nascerà dalla join venture già firmata dal gruppo cinese, più grande produttore di auto di tutta la nazione con quasi 4 milioni di veicoli venduti e 90 miliardi di dollari di fatturato, e Silk EV, società americana specializzata nell’ingegneria e nel design di auto. Le due società realizzeranno proprio nella nostra regione un centro di innovazione completamente interconnesso, un vero e proprio experience center dentro la Motor Valley. Un progetto di portata straordinaria, che oltretutto si inserisce perfettamente nel Green New Deal a cui guarda tutta l’Europa, che trova una delle sue priorità proprio nella motorizzazione ibrida ed elettrica. L’annuncio è arrivato martedì 2 febbraio nel corso di un incontro istituzionale in video conferenza a cui hanno partecipato Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna, il presidente di Faw, Xu Liuping, e il presidente di Silk EV, Jonathan Krane. “Questa join venture – spiega il presidente di Faw – rappresenta un traguardo importante per l’industria automobilistica cinese, italiana e mondiale”. È con grande ammirazione per tutte parti coinvolte che guardiamo a questo grandioso progetto e al suo piano di attuazione, che rappresentano un programma di innovazione che crediamo fermamente sia in grado di “realizzare” il futuro, e per di più direttamente a casa nostra.
